Uva spina

Uva spina - Ribes grossularia


La sua coltivazione risale al XVIII secolo in Inghilterra. Da qui è stata poi esportata in Europa. L’uva spina appartiene alla Famiglia delle Sassifragageae, la pianta può raggiungere i 2 metri d’altezza, mentre il frutto si caratterizza per la forma sferica od oblunga e per il colore che va dal verde pallido, al giallo, al rosato, fino al viola, a seconda delle cultivar.

Una volta sono stato tentato all’acquisto di questa pianta, ma poi ho desistito. Non ricordo d’avere mai assaggiato l’uva spina in vita mia, chissà che un giorno... forse... mah...

Comunque, per chi fosse interessato a piantare l’uva spina nel suo orto-giardino, e mi annovero tra quelli intenzionati in futuro a farlo, questa pianta necessita di terreni ricchi di sostanza organica, con un ph tra 5.5-7.5. Nel preimpianto una buona concimazione letamica è il toccasana. Chi vuole può eventualmente aggiungere fosforo e potassio. Da annaffiare abbondantemente prima della fioritura, ma attenzioni ai ristagni idrici, e un terreno ben drenato è l’ottimale.

Da giugno a luglio i frutti vengono raccolti dalla pianta.
La varietà Winham’s produce barre di colore rosso scuro e molto profumate.


I frutti contengono, oltre a Vitamina C e zuccheri, anche ferro, potassio e bioflavonoidi.
Oltre al consumo fresco, puà essere utilizzata per la preparazione di confetture, gelatine, sciroppi.

Attenzione all’oidio, ma attenzione anche ai rimedi, come lo zolfo, che la pianta non ama e porta alla cascola delle foglie.
In autunno potete concimare la terra per garantirvi un buon raccolto la l’estate seguente.

Anche fin dal primo anno di piantagione.
Come per altri frutti di bosco, potate i rami più vecchi (dai 4 anni) e rinfrescate la pianta tagliando i piccoli rametti lasciando quelli più vigorosi.

Avviene generalmente per margotta.